GIOIA PER TUTTO IL POPOLO
José Antonio PagolaCi sono cose che solo la gente semplice può capire. Delle verità che solo il popolo è capace d’intuire. Gioie che soltanto i poveri possono godere.
È così la nascita del Salvatore a Betlemme: non è una cosa per i ricchi e la gente benestante; un evento che solo i colti e i sapienti possono capire, qualcosa riservato a delle minoranze scelte. È un evento popolare. Una gioia per tutto il popolo.
Ancora di più. Sono dei poveri pastori, che la società giudea considerava gente poco onesta, emarginati da molti come dei peccatori, gli unici che erano svegli per ascoltare la novella. Anche oggi è così, malgrado che, frequentemente, i più poveri ed emarginati siano rimasti lontani dalla nostra Chiesa.
Dio è gratuito, perciò viene più facilmente accolto dal popolo povero che da quelli che pensano di poter acquistare tutto con i soldi. Dio è semplice, ed è più vicino al popolo umile che a quelli che vivono pensando solo ad avere sempre di più. Dio è buono, ed è più capito da quelli che sanno volersi bene come dei fratelli che da quelli che vivono egoisticamente, chiusi nel loro benessere.
È sempre vero quello che accenna il racconto del primo Natale. I poveri hanno un cuore più aperto a Gesù di quelli che vivono soddisfatti. Il loro cuore racchiude una «sensibilità verso il Vangelo» che nei ricchi è spesso atrofizzata. Hanno ragione i mistici quando dicono che per accogliere Dio bisogna «svuotarci», «spogliarci» e «diventare poveri».
Mentre continuiamo a vivere cercando di soddisfare i nostri desideri, senza preoccuparci della sofferenza degli altri, conosceremo diversi gradi d’eccitazione, ma non conosceremo la gioia che si annuncia ai pastori di Betlemme.
Mentre continuiamo a mantenere il desiderio di possedere, non si potrà cantare fra di noi la pace intonata a Betlemme: «L’idea di poter fomentare la pace sarà solo un sogno, mentre si alimentano gli sforzi di possesso e di guadagno» (Erich Fromm).
Ogni volta avremo più cose per godere, ma non riempiranno il nostro vuoto interiore, la nostra noia e la nostra solitudine. Faremo cose notevoli, ma fra di noi cresceranno la rivalità, i conflitti e la concorrenza spietata.
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com